Sono passati mesi dall’ultimo post. Passata un estate pandemica, iniziato un inverno pandemico. Ho aperto il blog e mi sono accorta che dalla homepage tutte le #donneinquarantena mi guardavano (mi riferisco ai post scritti da donne che ho chiamato a raccontarsi nel periodo di quarantena della prima ondata).

Ho pensato: questi post sono stupendi, hanno una forza esagerata. Ma con cosa si ricomincia dopo la sospensione di questo quasi lungo anno? Come si fa a dire noi ci siamo, stiamo qua e lottiamo, nonostante tutte le privazioni, i dolori e le incertezze che ancora non ci hanno abbandonate? Ecco ci avevo già pensato, ma oggi proprio ho avuto l’illuminazione e la spinta per farlo. Ricomincio dalle donne combattenti. Oggi ne ho incontrata una.

Si chiama Chiara Zanini, critica (militante) cinematografica, autrice freelance. Seguitela su CINEASTE, substack che parla di film diretti e scritti da donne e non solo. Iscrivetevi. Tra le molte newsletter che oramai atterrano nelle nostre caselle di posta questa è davvero ricca di suggerimenti, e ne diverrete presto dipendenti.

Insomma perché Chiara è la nostra prima #donnacombattente? Per tanti motivi ovviamente, ma mi preme con lei concentrami sulla presenza delle donne in certi ambiti cinematografici come corsi e scuole. Corsi e scuole dove si insegna a donne e uomini il mestiere del cinema, sia esso la regia, il montaggio, la produzione il business.

L’8 dicembre Chiara pubblica questo post, e inizia una sensibilizzazione sui social cercando di portare all’attenzione di tutte e tutti, ma soprattutto delle addette e addetti ai lavori, colleghe e colleghi, su questo. #tuttimaschi

In questo e nei post successivi Chiara Zanini denuncia la presenza di ben16 relatori maschi su 16 in un laboratorio organizzato dal Centro Sperimentale di cinematografia a Milano sul film business. Si tratta di #manels, una parola che sentiamo da qualche anno e indica convegni, panel e discussioni pubbliche dove appaiono appunto #tuttimaschi. Andatevi a leggeri i commenti degli organizzatori, vi assicuro avrete pane per i vostri denti e capirete meglio tutto. Non è la prima volta che Chiara segnala questo tipo di situazione, lo fa con i social e con la newsletter, ma questa è la prima volta che si tratta della scuola di cinema più importante nel panorama italiano. Con la sua denuncia Chiara ottiene un risultato, è una magra consolazione, ma è pur sempre un risultato. Sul sito del CSC trovate la rimodulazione, con donne in quantità che sembra più o meno equilibrata, più o meno, a seconda di come si guarda la cosa.

In questa vicenda molte sono le cose su cui riflettere. Prima tra tutte la nostra attenzione deve sempre essere alta sulla presenza e la nominazione. E deve essere di tutte noi, una sorveglianza attiva e solidale. Le donne che si ribellano, che segnalano la assoluta presenza maschile nelle scuole, nei corsi, nei congressi o convegni non sono molte. Si ritiene ancora normale forse che a esprimersi, a insegnare, a tenere la cattedra siano i maschi? Si ritiene veritiero l’assunto che “ci sono poche donne in posizioni apicali” e quindi non si può pensare che per ogni commissione, consiglio, azienda, comitato, ci siano “anche delle donne” perché spesso “non si trovano”?

Seconda: è chiaro che non si può pensare di cambiare le menti di coloro che vivono in una completa bolla patriarcale, dove #tuttimaschi è normale perché le donne occupano altri luoghi e altri tempi, dove “nel mio team sono tutti maschi ma non per scelta”, non si può pensare di farlo così con una segnalazione. La reazione sarà superficiale, è vero, però inizierà a cambiare le cose.

La nominazione è importante sempre, la presenza ci colloca nella storia, nell’immaginario, nella realtà. La presenza dà autorevolezza.

Quindi grazie a Chiara per la sua battaglia. In un modo o nell’altro sono convinta che almeno sia servita a far capire che ci siamo, che ora più che mai è importante esserci in ogni ambito, e dare voce al dissenso.

FOTO IN COPERTINA TRATTA DALLA SERIE IN A PARALLEL UNIVERSE BY ELI REZKALLAH (andatevela a vedere perché la serie è stupenda)

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