A casa mia, padre, madre e fratello lavorano tutti da remoto, sparsi per le varie stanze. Io ho provato l’ebbrezza del cosiddetto smart working per una settimana, prima di perdere il lavoro. Così l’unico spazio rimasto a mia disposizione è la cucina.
Siamo all'inizio della quinta settimana di quarantena e ancora non ho ben capito come sto. La prima settimana è stata surreale, spaventosa ma anche bellissima, perché lui era qui con me.
C’è un momento della quarantena in cui senti che stai perdendo il controllo: sul tempo, sulle cose da fare, sul senso della vita. A molti magari è arrivato prima a me è arrivato qualche giorno fa. La settimana mi è volata e sento che la pigrizia mi assale. Sono in pena per la situazione ma non è questo che mi attanaglia l’animo. È più quel non so che di “non ho voglia di fare una mazza”.