EWA. Gender equality for audiovisual creatives.

European women’s audiovisual network è una bella realtà, che agisce in rete e concretamente per promuovere la ricchezza del lavoro delle donne nell’ambito degli audiovisivi.

Lo fa attraverso la formazione, l’impegno a livello politico, e la sensibilizzazione, soprattutto attraverso il suo portale, creando una piattaforma di condivisione di esperienze e buone pratiche per le professioniste che lavorano nel settore dell’audiovisivo.

Ma cosa ancora più importante lo fa attraverso la ricerca. Nel 2016 ha steso un rapporto Where are the women directors in European films? Gender equality report on female directors (2006-2013) in collaborazione con European Audiovisual Observatory e alcuni national film funds tra i quali Austria, Croazia, Francia,Germania, Svezia, Uk, e udite udite anche l’Italia.

Alla ricerca ha partecipato infatti la Direzione Generale Cinema del Ministero, attraverso la sensibilità e il lavoro di Iole Giannattasio, coordinatrice del Centro Studi, che ha portato all’attenzione del direttore questa importante iniziativa. La ricerca che riguarda l’Italia è quindi disponibile insieme alle altre nel report (qui), e ufficialmente ha coinvolto le istituzioni e la politica, passando questa volta dai canali ufficiali.

Ho intervistato telefonicamente Iole Giannattasio che ha davvero a cuore questa ricerca, soprattutto perché non rimanga sulla carta ma aiuti anche a trovare una soluzione fattiva per combattere il gender gap nell’industria del cinema italiano. La difficoltà delle donne – come dice – sta soprattutto nel rapporto con i produttori, e allora forse bisognerebbe incentivarli. Le donne che lavorano nel cinema non hanno molta consapevolezza della disparità che le colpiscono, ma tant’è che dopo le mille e più difficoltà per produrre i loro film poche arrivano alla distribuzione dei loro lavori.

C’è un disegno di legge sul cinema al quale si sta lavorando, forse, anzi di sicuro, non è una priorità del nostro governo, ma dovremo invece iniziare a pensare, come in altri paesi, che il cinema ha bisogno di tutte noi perché è un’industria che dà lavoro a molti e molte e come tale va supportata e regolamentata.

Riporto qui alcune parole della regista Isabel Coixet presidente di EWA della quale trovate anche una bella intervista video

“How to teach girls to believe that they really can be film directors, that they will be able to reach their goals and their dreams, when I know very well it`s going to be much more difficult for them than for the boys? I always use a very graphic example: the film industry is like a rocky mountain; boys climb the mountain with boots and sticks, girls must climb naked except for a pair of really high heels and a suitcase full of stones.”

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